Si capisce già che si va verso l'allegria no!? |
Chi mi legge ormai sa già quanto sia legato al rock di quel periodo, immaginate perciò la gioia con cui ci scambiavamo CD ma sopratutto nastri e nastri piratissimi di album storici di quel periodo (è grazie a Nicola, così si chiama, che ho scoperto i Jethro Tull per dire); fra quei CD spuntò una volta Very 'Eavy Very 'Umble , opera prima del 1970 di un gruppo a me totalmente sconosciuto che rispondeva al nome di Uriah Heep.
Son passati gli anni (neanche troppi via) e gli Uriah son rimasti in un angolino del mio cuore anche se non stanno certo nelle prime posizioni fra i miei artisti preferiti. In particolare in quel primo disco c'era una cover che mi si è cementata nella mente, tanto che pur suonandola di rado dal vivo la so a memoria senza neanche sforzarmi: si intitola Come Away Melinda e fu incisa per la prima volta da Harry Belafonte in una versione completamente diversa nel 1963.
Nella versione dei nostri eroi Melinda diventa una ballad acustica tipicamente seventies, d'altro canto per i gruppi hard rock è d'obbligo metterne una in ogni disco; la chitarra ha ancora una volta un ruolo di primo piano con una parte arpeggiata utilissima per prendere confidenza con l'uso delle dita. Diamo come sempre una ripassata.
Non è un brano semplicissimo, soprattutto nella parte centrale dove il cambio di tonalità obbliga a suonare praticamente tutto con il barrè; anche la mano destra ha il suo bel da fare con gli arpeggi del verse e lo strumming fatto con le dita sul chorus e nella parte centrale. Per studenti di livello intermedio però può rappresentare una bella sfida.
A proposito dei barrè infami, nel verse suonato mezzo tono sopra preferisco suonare i primi due Fm all'ottavo tasto, mentre l'ultimo insieme poi al Fmmaj7 li suono di solito al primo tasto; sono abbastanza sicuro che succeda lo stesso nell'originale ma non ci metterei la firma, e del resto ammemmi piace così!
Finirà sto solo di batteria eh... |
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