giovedì 14 maggio 2020

I Want To Break Free 4: Il Formato SFZ (PRIMA PARTE)

Benritrovati, amici. La nostra serie prosegue e ci troviamo di fronte ad un argomento piuttosto impegnativo che probabilmente dovrò spezzettare in due o tre parti: oggi iniziamo a chiacchierare un po' sul formato di file "sfz". La rete è avara di informazioni al riguardo, per cui andiamo con ordine e introduciamo a dovere l'argomento.



Se ve lo state domandando, non sono riuscito a capire se la coincidenza con il simbolo dello "sforzando" sia voluta o casuale... detto questo cerchiamo di capire cosa è un file .SFZ, e per farlo dobbiamo fare prima un piccolo passo indietro e parlare un po' di librerie di campioni.
Una libreria di campioni contiene una serie di registrazioni, sotto forma di file audio, di uno o più strumenti musicali. Maggiore è il numero di campioni e maggiore sarà la qualità della riproduzione di quello strumento; prendete ad esempio un semplice flauto etnico diatonico il cui registro sia di una sola ottava: registrando una sola nota (campione) sarò costretto attraverso il mio strumento virtuale a dover modificare pesantemente quel singolo file per ottenere le altre sette note, per simulare il legato o lo staccato e le varie dinamiche, ma allo stesso tempo per il software gestire un solo file sarà semplicissimo. Se voglio avere uno strumento di qualità tuttavia dovrò registrare tutte e otto le note del mio strumento, magari registrerò separatamente i campioni di staccato e legato e farò registrare al mio esecutore varie dinamiche per ognuna di queste articolazioni. In men che non si dica mi ritrovo con decine e decine di file da gestire o meglio da far gestire al mio software, il mio campionatore virtuale. Nasce quindi l'esigenza di istruire il mio campionatore sulla corretta interpretazione dell'ammasso di registrazioni del mio flauto, ed ecco che entrano in gioco i nostri file SFZ: si tratta infatti di semplici file di testo che contengono tutte le informazioni necessarie al mio strumento per riprodurre il campione di un DO staccato ad un livello medio di dinamica quando sto suonando effettivamente quella nota.
L'importanza di una gestione efficace dei campioni è ovvia se si pensa al numero di file che può contenere una moderna libreria altamente accurata: rimanendo nell'esempio del nostro flauto etnico, registrando 8 note per 2 articolazioni per 3 livelli di dinamica ciascuna abbiamo un totale di 48 file (senza contare eventuali round robin, ovverosia ripetizioni della stessa identica nota allo stesso livello di dinamica che si usano per ottenere ribattuti realistici). Immaginate quanti file sono necessari per riprodurre accuratamente strumenti ricchi di sfumature come il violino o il pianoforte, e capirete quanto sia determinante il lavoro di compilazione di questi file.

I file SFZ si presentano così, immagine tratta da https://sfzformat.com

Il formato SFZ è quindi composto da una serie di file audio e uno o più file di testo con estensione .sfz che contengono le istruzioni per una corretta perfomance; i campioni possono essere in formato PCM non compresso (.WAV) o nel formato compresso open source Ogg-Vorbis (.OGG).
Naturalmente esistono altri tipi di file di questo tipo, come ad esempio i file NKI di Native Instruments o i gloriosi GigaStudio/GigaSampler, ma noi ci concentriamo su SFZ perchè è un formato non proprietario, quindi open surce e completamente gratuito. Questo ha permesso a molti sviluppatori di creare librerie di campioni di alta qualità che ne sfruttano al massimo la flessibilità, e che vengono distribuite gratuitamene senza problemi di royalties da pagare per lo sfruttamento della proprietà intelletuale.
Sbrigate sommariamente le questioni tecniche, concludo la prima parte linkandovi due soft sampler in grado di leggere il formato SFZ.

Immagine tratta da linuxsampler.org

Questo strumento nasce nel 2002 con l'idea di creare il primo vero campionatore virtuale per l'ambiente linux. L'esperimento è riuscito e adesso Linux Sampler è disponibile anche per Windows e OSX.
Oltre al formato SFZ è in grado di leggere librerie GigaStudio/Gigasampler (che nel 2002 erano fra le più avanzate ma sono adesso superate) e Soundfont, un formato nato nei lontani anni novanta e ormai obsoleto anche se in rete si trovano ancora tante librerie gratuite di qualità anche discreta.

Imagine tratta da plogue.com

Sforzando è probabilmente il sampler SFZ più noto; è sviluppato da Plogue chè è responsabile anche del noto ARIA Engine, un player basato sullo stesso formato che viene fornito con librerie commerciali (molto note quelle orchestrali di Garritan).
Oltre ad essere un ottimo strumento, facile da usare e molto solido, vi consiglio vivamente questo plugin perchè sulla pagina web troverete i link a numerose librerie gratuite di ottima qualità

Un elenco più ampio di player SFZ sia gratuiti che a pagamento lo potete trovare a questo indirizzo.
Per oggi è tutto, nella seconda parte di questo articolo parleremo di alcune librerie di campioni in formato SFZ che ho avuto il piacere di usare, tutto rigorosamente aggratis!






4 commenti:

  1. Guarda quante cose si imparano, che bello! grazie Daniele 👍

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  2. Ciao Dany. Prima di tutto grazie per le spiegazioni nella prima parte dell'articolo, altrimenti sarei svenuto durante la lettura cercando di far affluire più sangue al cervello. Secondariamente e questa osservazione è più pertinente, ti volevo chiedere se con questo sampler l'installazione di nuovi suoni (come dal link che hai indicato più in basso) è semplice, nel caso volessi usare e sperimentare oltre ai campionamenti "di serie".
    Grazie mille come sempre!!!

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    1. Grazie a te per il supporto! Usare Sforzando è semplice, vai tranquillo. Nel prossimo articolo oltre al listone dei link alle librerie sonore penso che farò un video per spiegarne l'utilizzo.

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